Album usciti nel 2009

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  1. Inopportuno
     
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    salve a tutti! siccome la scena musicale contemporanea lascia piuttosto a desiderare, pensavo che sarebbe interessante segnalare qui gli album usciti quest'anno che vi è capitato di ascoltare e su cui avete intenzione di dire qualcosa.

    cercando un po' in giro per trovare qualcosa che mi convincesse, ho faticato non poco a trovare qualcosa di soddisfacente, o anche solo ascoltabile.

    inizio quindi con qualche album da salvare:

    CURRENT 93 - Aleph at allucinatory mountain [Durtro]

    sì lo so quando mi fisso mi fisso.. che dire, dopo tutta la roba che ha sfornato David Tibet riesce a fare ancora qualcosa di meraviglioso e neanche banale; questo nuovo album ha infatti qualcosa di diverso e di nuovo, se possibile. Affascinante e visionario, è da contemplazione e delirio. D'altronde la sola copertina sarebbe sufficiente a dire che è sublime *_* :

    image

    lo dico a tutti gli appassionati della Current 93 e del neofolk, alle amanti di Crowley, ai satanisti individualisti o luciferini, ai mangiatori di conigli, alle streghe ed ai preti più intransigenti: ascoltatelo!

    MASTODON - Crack the skye [Warner Bros]

    sarà che ormai temo di essermi allontanato troppo dalla scena metal, ma questo album, da molti ritenuto un capolavoro e uno dei pochi album metal interessanti dell'anno, mi ha un po' deluso: non aggiunge niente di nuovo al metal trito e ritrito da molti anni. Ma forse se mi ha deluso è colpa dell'aspettativa alta. In realtà, devo dire, è un album gradevole e si ascolta bene, riuscendo a non essere monotono.
    Gli manca però quel quid che lo renda organico... insomma da l'idea di essere troppa carne al fuoco, un piacevole melting-pot di stili e paradigmi che però fatica a convincere. Alla fine, comunque, mi piacque abbastanza e merita più di un ascolto.
    Tenete comunque conto che la mia opinione ormai non è più quella di un metaller :P

    Sunn O))) - Monoliths & Dimensions [Southern Lord]

    Vorrei fare una necessaria premessa: molti scrivono che i Sunn O))) fanno drone-doom metal, ritenuto un sottogenere del doom metal. E' invece molto piu' difficile il cammino che hanno intrapreso i Sunn O))), perché dal doom metal prendono ben poco; tendono invece una mano al minimalismo d'avanguardia (LaMonte Young, Reich) ed al droning minimalism.
    Le opere dei Sunn O))) sono quindi profondamente sperimentali, rispetto al doom metal tipico, e sono una ricerca che tende all'avanguardia, avvicinandosi anche all'ambient ed al noise.
    L'ascolto di questo album, quindi, non è facile e richiede immersione (un drone, o bordone, è un accompagnamento fatto con un solo accordo sostenuto.. come quando si pronuncia la sillaba Om per meditare), insomma, è più minimalismo d'avanguardia che metal, ma è un modo "metal" di far minimalismo.
    Monoliths & Dimensions arriva dopo diversi anni (gli ultimi album sono tutti live ed un EP) e conta collaborazioni importanti intorno a O'Malley e Anderson, il nucleo centrale: aiutati da un compositore e accompagnati da vari strumentisti, danno vita ad una vera e propria opera. Non so se questo album segna il momento più alto della loro carriera, al momento, ma sicuramente valica i confini precedenti verso qualcosa di imperscrutabile ed ammaliante.

    Monoliths & Dimensions è davvero una dimensione cupa e claustrofobica. Si sconsiglia di intraprendere trip allucinogeni durante l'ascolto: potreste pensare di essere rimasti intrappolati in interminabili e devastanti riverberi sonori e non poterne più uscire.
     
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  2. Cangax
     
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    Ora che mi ci fai pensare non credo di aver comprato ancora nessun album uscito nel 2009.....il rpimo che acquisterò sarà comunque quello nuovo dei Rammstein, seguito dal nuovo lavoro dei Kiss, SONIC BOOM, che comperò più per affetto e semplice curiosità piuttosto che per interesse...
     
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  3. Hav0c
     
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    Oddio, i Mastodon non mi sono mai piaciuti... Figo invece Monoliths and Dimensions, anche se preferisco Flight of the Behemoth (o almeno credo, faccio un po' di fatica ad associare il giusto nome ai dischi dei Sunn O))) XD )

    Piccolo OT: I lavori "industrial" dei Current 93 li hai ascoltati?

    Wardruna - Runaljod - Gap var Ginnunga

    [Se non vi spiace copio la recensione di TrueMetal, realizzata veramente benissimo ^^]

    Non era ancora tramontato l'ultimo sole del 2003 e già si parlava di Wardruna nei recessi più umidi di Bergen. Kvitrafn, il corvo bianco, al secolo Einar Selvik, forte della sua esperienza da polistrumentista e cantante in band che oscillano tra il brutale più incondizionato (Gorgoroth) e il pagan più oscuro (Jotunspor, Det Hedenske Folk) aveva deciso di dare una svolta decisa alla propria carriera creando un'opus nova intrisa di misticismo nordico che avrebbe svettato oltre ogni classificazione musicale, traendo ispirazione dalle atmosfere più sinistre del pagan metal e da quelle più idilliache dell'ambient notturno scandinavo dei primissimi anni '90. La monumentalità del progetto ha attirato al suo fianco artisti del calibro di Gaahl e di Lindy Fay Hella, incarnazione dello spirito più lirico della natura che la lancerà probabilmente nell'olimpo delle voci femminili, al fianco di interpreti storiche come Cia Hedmark e Kari Rueslåtten.

    L'opera, divisa in tre parti, porta il nome di Runaljod e il primo capitolo si prefigge di svelare tramite un viaggio liturgico e ancestrale la prima delle tre grandi file di rune che compongono l'antico Futhark, primigenio alfabeto ideogrammatico che si è propagato con alterne vicende per oltre 1000 anni tra le terre e le popolazioni d'Europa. Il cuore pulsante di "Gap var Ginnunga" è costituito da otto rune principali che fluttuano con inquietante precisione tra i tre "ætt", o "clan", che distinguono linearmente i vari gruppi di rune e che fanno capo a Frøy, Hagl e Ty.

    La ricostruzione in musica dello spirito preistorico europeo passa attraverso una serie di fasi decisamente pratiche volte alla purificazione assoluta di ogni elemento, tangibile e non, che compone il progetto Runaljod. La maggior parte degli strumenti che sono stati utilizzati per la messa in atto di quest'opera in dodici capitoli sono stati costruiti interamente a mano utilizzando pelli di cervo, corni di capra e legno recuperato dalle zone, diciamo così, d'azione di ogni singola runa.
    Il risultato è un unicum ideologico, una creazione musicale che si astrae da ogni crisma del pagan metal e che dal pagan stesso assorbe ogni forza vitale, manipolandola con cura in dodici 'runi' dove le chitarre elettriche si eclissano a favore dei violini, le percussioni risuonano tra le brezze dei boschi, le tastiere si tramutano in lunghe evoluzioni flautistiche e le voci si moltiplicano verso un amalgama corale di grande significato musicale e artistico. Già in passato l'heathen metal aveva ospitato tra le sue corde diversi intermezzi "sacrali", partendo da band come Hagalaz Runedance, passando per Drudkh, stringendo la mano a Tenhi fino ad arrivare alle opere maestre del calibro di Kveldssanger degli Ulver.

    Per la tessitura di Gap var Ginnunga si rispolvera l'antica tradizione del Galder, un tipo di canto sciamanico scandinavo di varia natura e dagli intenti più disparati, per lo più benauguranti o protettivi. Tradizione vorrebbe che tale Galder abbia dei punti in comune sia con le rime recitate dai Runnoia, specie di bardi finnici che in antichità viaggiavano di casa in casa perpetrando le vicende del Kalevala e del Kanteletar - profonda ispirazione per artisti del calibro di Amorphis ed Ensiferum - e sia con gli "joika" dei Sàmi, popolazione indigena del nord della Scandinavia. Il sinistro stacco tra il runo "Heimta Thurs" e la spaventosa chiosa conclusiva del gemello "Thurs" riflette, tramite un'impressionante similitudine con tutti gli joika gutturali di tradizione sàmi, l'ignobile natura dei giganti di cui la runa thurs/thurisaz è fregio storico indelebile.
    Allo stesso modo gutturale e tremendo, ma stavolta espressione della forza della natura, è il runo "Hagall", incarnazione musicale della grandine, che vede crescere nelle sue viscere melodiche il suono della pioggia, il frusciare del vento e un ossessionante tamburo di pelle di cervo accompagnato da una minacciosa tastiera, perpetua e monocorde, che prelude a un serpeggiante cantato sussurrato le cui linee vocali si intrecciano nei crini di un violino dell'Hardanger magistralmente interpretato da un ispirato Hallvard Kleiveland. La grandine lascia il posto al sublime riecheggiare delle voci del sottobosco, ed è un trionfo di vibranti arpe da bocca, di ticchettanti percussioni e di cori maschili la cui pregevole mistura non sfigurerebbe persino nelle opere più dinamiche di Ulf Söderberg e dei suoi Vargskymning e Nattljus.
    Uccelli di ogni sorta e voci driadiche si ritrovano a danzare attorno a una macchia di betulle la cui manifestazione simbolica, "Bjarkan", cementa il secondo runo di quest'epopea naturale. L'apparizione stridente del tagelharpe, unica testimonianza di violino risalente all'epoca vichinga, introduce Á, meglio conosciuta con il nome "Jara", la runa del raccolto: è in questo frangente che Gap var Ginnunga sfiora il mondo della musica 'terrena' regalando un leit-motif melodico che tornerà a più riprese anche nei runi seguenti. È proprio in questa hit, ventosa e cinguettante, che l'amalgama vocale di Gaahl, Kvitravn e Lindy raggiunge la sua massima espressione artistica, in un continuo sovrapporsi di linee cantate, sussurrate e recitate come comandato dalla tradizione sciamanica del Galder e degli Joika, tanto da imporsi come un novello Sjelens Sang dal cantato discernibile, dinamico e moderno, diluito in otto minuti e immerso in atmosfere ambient tipicamente neofolk.

    Un gorgogliare inconfondibile porta, senza sorpresa, a una sorta di Jara più introspettivo, il runo denominato "Laukr", più famoso con il nome di Laguz, ovvero la materializzazione di tutto ciò che di liquido scorre sulla terra: fiumi, laghi e ruscelli. Lo scorrere è sinomino di mutazione continua, come insegnatoci anche i filosofi greci, e questo breve percorso sulla falsariga di Jara scorre, letteralmente, fino al parossistico esplodere dei fuochi di "Kauna", la fiamma, il cui ruggire è parte integrante delle linee melodiche di una traccia dal retrogusto quasi orientale, il cui filo è legato strettamente alle rune dei due altri clan, come Laukr e la stessa Jara.
    Notevoli anche le tracce non strettamente legate a una runa, ma sapientemente distribuite nell'album come sollievi spirituali: è il caso dell'ottima "Togntale" o della stellare "Løyndomsriss", decisamente scevra di strumentazioni al contrario dell'opener "Ár Var Alda", che risuona invece delle meraviglie della natura riflesse dai lunghi riecheggiare di corni di capra e ariete sovrapposti a zoppicanti violini di Hardanger che schiudono a poco a poco la loro immane potenza visionaria come prodromo al lungo percorso narrativo che scandisce i 52 minuti di questo primo capitolo della trilogia di cui Kvitrafn Selvik è unico araldo ufficiale.

    Ogni traccia è stata liturgicamente registrata nei luoghi considerati più adatti allo spirito della runa svelata, sia all'esterno che all'interno di strutture naturali e artificiali. La cura maniacale per il rito è forse l'aspetto più rilevante dell'album, che acquista un fascino sovrannaturale, misterioso, e risveglia gli istinti più ancestrali sopiti nella coscienza degli uomini.
    Un album da ascoltare nella sua interezza, uno dei pochissimi album di questo genere impossibili da interrompere: una volta ingranata la marcia, le sottili melodie, le cesure finemente cesellate tra una traccia e l'altra e le atmosfere monumentali e al tempo stesso eteree impongono un ascolto privo di sussulti.
    Gap var Ginnunga è uno di quei pochi album stranieri, visionari e avanguardisti di cui è costellato il panorama musicale scandinavo, Ancora una volta è la Norvegia a concimare quell'albero di sperimentazioni che affonda le radici nel metal più oscuro e bestiale e agita le fronde verso alcune tra le manifestazioni musicali più sublimi del genere.
    Gli amanti del neofolk più sacrale e i viaggiatori dello spirito non si lascino sfuggire né questo, né tantomeno ciò che si prospetta nel futuro di una delle trilogie più significative e organizzate del pagan scandinavo moderno.

    Daniele "Fenrir" Balestrieri
     
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  4. Inopportuno
     
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    CITAZIONE (Hav0c @ 12/9/2009, 12:35)
    Oddio, i Mastodon non mi sono mai piaciuti... Figo invece Monoliths and Dimensions, anche se preferisco Flight of the Behemoth (o almeno credo, faccio un po' di fatica ad associare il giusto nome ai dischi dei Sunn O))) XD )

    è il primo album dei Mastodon che ascolto, gli volevo dare una chance ^^
    I Sunn O))) gasano nella loro interezza, secondo me meritano tutti i 7 album studio (anche se ancora devo ascoltare White1 e White2), ma anche Oracle e pure live sembrano interessanti

    CITAZIONE (Hav0c @ 12/9/2009, 12:35)
    Piccolo OT: I lavori "industrial" dei Current 93 li hai ascoltati?

    intendi i primi album fino ad Imperium? al momento ho ascoltato Nature Unveiled ed Imperium, a breve ascolterò Dogs Blood Rising

    CITAZIONE
    Wardruna - Runaljod - Gap var Ginnunga

    quest'album l'avevo puntato, provvederò ad ascoltarlo ^^
     
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  5. Hav0c
     
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    CITAZIONE
    intendi i primi album fino ad Imperium? al momento ho ascoltato Nature Unveiled ed Imperium, a breve ascolterò Dogs Blood Rising

    Sì, io ho ascoltato proprio Dogs Blood Rising.

    Uochi Toki - Libro Audio

    Per fortuna, il rap italiano non è fatto solo di aspiranti gangsta e sedicenti "Max Pezzali con un teschio sul collo". La proposta degli Uochi Toki è l'esatto opposto: lyrics-flusso-di-coscienza che si incastonano su basi elettroniche con richiami noise, jazz e chi più ne ha più ne metta. Molto sperimentali, degni di [più di] un ascolto.

    Harmonic 313 - When machines exceed human intelligence

    A partire dalla copertina, la distopia di kraftwerkiana memoria fa da padrona. Harmonic 313 [pseudonimo di Mark Pritchard] miscela ai lavori dei Maestri tedeschi ambient a-la Aphex Twin, break & hip-hop stile Beastie Boys e perfino glitch senza mai scadere nel banale o nel già sentito. "Il manuale della musica elettronica riveduto e corretto" [cit.]

    Pixel - The Drive

    "... e perfino glitch senza scadere nel banale o nel mai sentito". Sì, ma cos'è la musica glitch? Questo disco (non un masterpiece ma godibilissimo) ne è un fulgido esempio. "Dicci cos'è!". No che non ve lo dico XD Buon ascolto.
     
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  6. Inopportuno
     
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    ho appena finito di sentire quello degli Harmonic 313, devo dire che è un bell'album, lo riascolterò prossimamente. Sul "senza mai scadere nel già sentito" non sono molto d'accordo, diciamo che deve un bel pò agli Autechre, secondo me. Ho visto che lui è lo stesso ad aver prodotto, nel lontano 1994, il famoso 76:14 . Lo hai mai ascoltato? è un bell'album, anche "significativo"
    ---
    ahahaha ma Metal Carter è demenzial rap, io gli dedicherei due puntate di blob..

    per il rap (o hip pop, che è) mi sa che non sono pronto, questo Uochi Toki non azzecca un accento... non ce la faccio ad ascoltarlo ^^ sembra una brutta copia del teatro-canzone dei Massimo Volume.. (senza offesa :P )
    ----------

    io invece ho provato ad ascoltare un album che molti considerano il migliore album dell'anno, premetto però che è un gruppo molto in voga che non ho mai capito se mi piace o no:

    Animal Collective - Merriweather Post Pavillion

    Per capire se mi piaceva o no, l'ho ascoltato ben 5 volte in due giorni senza accorgermene e senza soffrire (ed ero pure concentrato, giuro)! Ne deduco che "ascoltabilità" è il pregio di questa band. D'altronde io amo anche i lavori solisti di Panda Bear, ma non glielo dite. E' bello? boh! però va giù che è una meraviglia. I nuovi Beatles? o sono di nuovo ubriaco?!
     
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  7. Hav0c
     
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    CITAZIONE (Inopportuno @ 14/9/2009, 01:17)
    ho appena finito di sentire quello degli Harmonic 313, devo dire che è un bell'album, lo riascolterò prossimamente. Sul "senza mai scadere nel già sentito" non sono molto d'accordo, diciamo che deve un bel pò agli Autechre, secondo me. Ho visto che lui è lo stesso ad aver prodotto, nel lontano 1994, il famoso 76:14 . Lo hai mai ascoltato? è un bell'album, anche "significativo"
    ---
    ahahaha ma Metal Carter è demenzial rap, io gli dedicherei due puntate di blob..

    per il rap (o hip pop, che è) mi sa che non sono pronto, questo Uochi Toki non azzecca un accento... non ce la faccio ad ascoltarlo ^^ sembra una brutta copia del teatro-canzone dei Massimo Volume.. (senza offesa :P )
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    io invece ho provato ad ascoltare un album che molti considerano il migliore album dell'anno, premetto però che è un gruppo molto in voga che non ho mai capito se mi piace o no:

    Animal Collective - Merriweather Post Pavillion

    Per capire se mi piaceva o no, l'ho ascoltato ben 5 volte in due giorni senza accorgermene e senza soffrire (ed ero pure concentrato, giuro)! Ne deduco che "ascoltabilità" è il pregio di questa band. D'altronde io amo anche i lavori solisti di Panda Bear, ma non glielo dite. E' bello? boh! però va giù che è una meraviglia. I nuovi Beatles? o sono di nuovo ubriaco?!

    Sugli Autechre hai ragione, li citavano anche un paio di recensori XD Il problema è che non li ho mai ascoltati XD E per quanto riguarda gli Uochi Toki credo che gli "errori" ritmici siano voluti [per farti un'idea dei soggetti, il loro primo disco era composto da 80 tracce, ognuna di pochi secondi XD]...

    P.S. In realtà il rap/hip-hop non piace neanche a me (esclusi i figuri qua sopra), non sei l'unico a non essere pronto XD

    P.S. 2 -- Se ti è piaciuto il "teatro-canzone" dei Massimo Volume potresti approfondire gli Offlaga Disco Pax [ammesso che tu non l'abbia già fatto], a parte il pesante accento romagnolo sono carucci XD
     
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  8. Inopportuno
     
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    Beh gli Autechre sono un "must" del revival elettronico post-rock, post-industrial ;)
    sono influenti quanto Aphex Twin e Boards Of Canada.
    Incunabula, il loro primo vero album col nome di Autechre, è spettacolare (OndaRock lo indica addirittura come pietra miliare). Inoltre hanno sempre mantenuto un buon livello anche negli album successivi.

    76:14, dei Global Communication, ovvero Mark Pritchard (313 Harmonic) e Tom Middleton, fu un importante album del 1994 della nascente scena house ed ambient. Francamente a me la house annoia un po', quindi non so quanto sia effettivamente riconosciuto oggi questo album.

    Per quanto riguarda gli Uochi Toki, ho letto una loro intervista dove spiegano che l'intonazione sbagliata delle ultime 6 canzoni è volontaria. Infatti mi sono corretto.. però rimane quel forte accento che gli fa sbagliare tutte le "e"..ma magari va bene così,il fatto è che io di questi generi non ci capisco nulla ^^

    Degli Offlaga Disco Pax ho sentito entrambi gli album. Sono bravi, mi piacciono abbastanza e sono uno dei pochi gruppi che salvo della scena italiana attuale.. ma devono tantissimo ai Massimo Volume e forse anche ai CCCP; insomma, la scena italiana è ostaggio del proprio passato, secondo me (o forse ci salverà il rap/hip hop, non so).

    Ritornando al 2009 elettronico, mi sento di mettere l'album che mi hai consigliato, di 313 Harmonic, tra quelli più interessanti dell'anno.

    Un altro album interessante (sono solo 18 minuti, 2 tracce, 2 dj) è forse:

    Burial / Four Tet (2009) Moth / Wolf Club Split 10''
    trovate una recensione qui

    Inoltre sono tornati insieme i Prodigy con la vecchia formazione (quella del meraviglioso The Fat of The Land), con un album che da quello che dicono fa un po' cagare e sa già di vecchio.. io non l'ho ancora ascoltato, però. Se vi interessa:
    Prodigy - Invaders Must Die
    trovate una recensione qui

    Infine, sempre in questo 2009 è uscito un Best Of dei Saint Etienne, importante band (anni '90) elettronica dream-pop, synth-pop, house, o come dice scaruffi "retro-futurista":
    London Conversations: The Best of Saint Etienne
    Una recensione, ad esempio, è qui
     
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  9. Hav0c
     
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    Sempre rimanendo nel campo dell'elettronica mi ha piacevolmente sorpreso il disco d'esordio degli italianissimi The Bloody Beetroots, Romborama. Non ho ancora imparato a districarmi nei vari sottogeneri dell'elettronica (electro, glitch, ebm, aggrotech and so on) quindi dovrete accontentarvi di un "mi ricordano i Daft Punk" [anche se i bassi pompati a palla fanno molto... Elite] XD
     
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  10. Cangax
     
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    Acquistato il nuovo disco dei Kiss....Sonic Boom! Dopo averlo ascoltato 2-3 volte devo dire che sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Ai fan del gruppo sicuramente piacerà. Inoltre con soli 5 euro in più è possibile acquistare una versione speciale con un secondo disco con le re-registrazioni dei più grandi successi dei Kiss con nuovi arrangiamenti e un DVD con 6 canzoni eseguite dal vivo. Niente male per soli 24 euro.
     
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  11. Hav0c
     
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    CITAZIONE (Cangax @ 8/10/2009, 12:44)
    Acquistato il nuovo disco dei Kiss....Sonic Boom! Dopo averlo ascoltato 2-3 volte devo dire che sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Ai fan del gruppo sicuramente piacerà. Inoltre con soli 5 euro in più è possibile acquistare una versione speciale con un secondo disco con le re-registrazioni dei più grandi successi dei Kiss con nuovi arrangiamenti e un DVD con 6 canzoni eseguite dal vivo. Niente male per soli 24 euro.

    Sentito anch'io, è figo! Mi è sembrato più pesante come sonorità rispetto ai "vecchi" Kiss...

    EDIT: Lo sto riascoltando adesso, la strofa di Stand mi sembra scopiazzata da qualcosa ma non riesco a ricordare cosa :|

    EDIT 2: Ecco, mi ricorda Highwired degli Hanoi Rocks

    Edited by Hav0c - 8/10/2009, 23:03
     
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  12. Cangax
     
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    Bella Stand,a me piace molto....al 4à ascolto le mie preferite restano il singolo (Modern Day Dalilah),Russian Roulette e When ligthing strike....
     
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  13. Hav0c
     
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    CITAZIONE (Cangax @ 12/9/2009, 12:28)
    Ora che mi ci fai pensare non credo di aver comprato ancora nessun album uscito nel 2009.....il rpimo che acquisterò sarà comunque quello nuovo dei Rammstein, seguito dal nuovo lavoro dei Kiss, SONIC BOOM, che comperò più per affetto e semplice curiosità piuttosto che per interesse...

    E alla fine "Liebe ist fur alle da" è uscito... Non sarà il migliore dei Rammstein ma è ascoltabilissimo :pom:
     
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  14. Cangax
     
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    Domani lo acquisto!!;)
     
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  15. Cangax
     
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    Ma quanto è bella Fruhling in Paris?

    https://www.youtube.com/watch?v=0N5Av2FY914

    Certo che come sonorità (e anche testi)è sicuramente il disco più vario dei Rammstein..si passa da una canzone poetica ed evocativa come non se ne sentivano da tanto come Fruhling in Paris,per passare alla provocatoria e dal testo ironico Pussy,per arrivare a sonorità alla Depeche mode come la 4 per tornare a pezzi tipicamente Rammsteiniani come le prime 2,che sono sicuro saranno ancora più travolgenti dal vivo!A proposito,sarei molto curioso di vederli in concerto,chissà se verranno in Italia....
     
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16 replies since 12/9/2009, 00:41   984 views
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